J.R. Wilcock, scrittore argentino cresciuto alla scuola di Borges, diventato oggi un maestro della prosa italiana, è ben noto per romanzi, racconti, opere teatrali, divagazioni che percorrono tutti i territori del fantastico e del grottesco. Francesco Fantasia è un giovane scrittore italiano alla sua prima prova. Insieme hanno scritto questa Frau Teleprocu, denso campionario di veleni e acrobazie, come una esercitazione che si richiama alla migliore tradizione patafisica. E così presentano il loro libro: «Il sospetto di Mallarmé, che tra gli scopi del poeta fosse quello di dare un senso più puro ai vocaboli della tribù, determina da cent’anni ogni durevole attività letteraria, determina persino queste pagine effimere. Ma i tempi impongono il loro sigillo: a un’epoca barbara si addicono metodi barbari. Caratteristicamente barbara è la sovrapposizione di materiali preziosi ad altri grossolani, objets trouvés nel senso letterale della parola, resi unici dal contrasto. Così sono sorte molte di queste, più che illuminazioni, tenebre: incastonando, diciamo, un topazio spaccato nel telaio di una bicicletta arrugginita. Altre, da un incubo felice. Altre, più semplicemente, come osserva il von Liebenfels nella sua lunatica Prefazione, dalla bavosa mania di scrivere. Ma in tutti i casi si è voluto infastidire il fruitore. Questo è naturalmente il vero e solo scopo dell’arte contemporanea, dal Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert alla Frau Teleprocu di questi autori, di cui si spera sia questa l’ultima e fatale opera, come lo fu per Flaubert il Dizionario. Non importa se per uno dei due l’opera è anche la prima: non si può rischiare due volte la disapprovazione dell’intera società civile. Rabelais e Joyce perdevano continuamente posti e prebende: chissà che cosa non dovranno perdere ancora J.R.W. e F.F.».
J.R. Wilcock, scrittore argentino cresciuto alla scuola di Borges, diventato oggi un maestro della prosa italiana, è ben noto per romanzi, racconti, opere teatrali, divagazioni che percorrono tutti i territori del fantastico e del grottesco. Francesco Fantasia è un giovane scrittore italiano alla sua prima prova. Insieme hanno scritto questa Frau Teleprocu, denso campionario di veleni e acrobazie, come una esercitazione che si richiama alla migliore tradizione patafisica. E così presentano il loro libro: «Il sospetto di Mallarmé, che tra gli scopi del poeta fosse quello di dare un senso più puro ai vocaboli della tribù, determina da cent’anni ogni durevole attività letteraria, determina persino queste pagine effimere. Ma i tempi impongono il loro sigillo: a un’epoca barbara si addicono metodi barbari. Caratteristicamente barbara è la sovrapposizione di materiali preziosi ad altri grossolani, objets trouvés nel senso letterale della parola, resi unici dal contrasto. Così sono sorte molte di queste, più che illuminazioni, tenebre: incastonando, diciamo, un topazio spaccato nel telaio di una bicicletta arrugginita. Altre, da un incubo felice. Altre, più semplicemente, come osserva il von Liebenfels nella sua lunatica Prefazione, dalla bavosa mania di scrivere. Ma in tutti i casi si è voluto infastidire il fruitore. Questo è naturalmente il vero e solo scopo dell’arte contemporanea, dal Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert alla Frau Teleprocu di questi autori, di cui si spera sia questa l’ultima e fatale opera, come lo fu per Flaubert il Dizionario. Non importa se per uno dei due l’opera è anche la prima: non si può rischiare due volte la disapprovazione dell’intera società civile. Rabelais e Joyce perdevano continuamente posti e prebende: chissà che cosa non dovranno perdere ancora J.R.W. e F.F.».